Biografia

Quella che segue è una biografia, largamente essenziale, della vita di Max Stirner.

Per chi desiderasse approfondire lo studio della vita dell'autore i testi di riferimento sono senz'altro "Max Stirner - La vita e le opere" (1898 e 1914), scritti da John Henry Mckay e purtroppo mai tradotti in lingua italiana, nonostante i progetti in tal senso annunciati, ai tempi della prima edizione de "L'unico", dalla casa editrice La Sociale

Nei link sottostanti è possibile accedere alla versione originale (in tedesco) del libro di McKay.


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Max Stirner, pseudonimo di Johann Kaspar Schmidt, nasce a Bayreuth, in Baviera, il 25 ottobre 1806 da una famiglia di estrazione piccolo-borghese. La precoce morte del padre, intagliatore di flauti, getta la famiglia in una precaria situazione economica.

Iniziati gli studi a Bayreuth, Max conclude il liceo classico a Kulm.


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Max Stirner, pseudonimo di Johann Kaspar Schmidt, nasce a Bayreuth, in Baviera, il 25 ottobre 1806 da una famiglia di estrazione piccolo-borghese. La precoce morte del padre, intagliatore di flauti, getta la famiglia in una precaria situazione economica.


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Per poco più di un anno Stirner lavora alla Kónigliche Realschule di Berlino; poi insegna saltuariamente in alcune scuole private. Benché senza lavoro, nel 1837 Max sposa la figlia della sua padrona di casa, pochi mesi dopo la moglie muore di parto.


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È questo il periodo meno sfortunato dell'esistenza di Stirner: alla sicurezza economica si accompagna anche una fervida produzione intellettuale. Per cinque anni Max insegna nella scuola privata femminile di Madame Gropius, a Berlino.

In questa città Max ha modo di frequentare l'ambiente intellettuale dei cosiddetti liberi e stringe amicizia con Bruno ed Edgar Bauer, e con Arnold Ruge, massimi esponenti della Sinistra hegeliana, che dava un'interpretazione liberale e democratica degli scritti di Hlegel, negli stessi ambienti Max conosce anche Friedrich Engels e presumibilmente Karl Marx, che proprio in quegli anni passeranno dal liberalismo a posizioni politiche sempre più radicali, per approdare al comunismo.

Proprio a Engels dobbiamo tanto l'unico ritratto (a matita) pervenutoci di Max, quanto l'informazione che lo pseudonimo Stirner derivava dalla straordinaria altezza della fronte (stirn) di J.K.Schimdt. Probabilmente Stirner conosce anche Michail Bakunin, il futuro leader del movimento anarchico internazionale.

Tra il 1842 e il 1844 Stirner scrive per la stampa: collabora tra l'altro con la rivista radicale 'Remische Zeitung' di Karl Marx, con la Terliner Monatsschrift' di Ludwig Buhl e diviene corrispondente del quotidiano liberale 'Allgemeine Leipziger Zeitung'.

Nell'ottobre del 1844 Stirner lascia l'insegnamento; lo stesso mese l'editore Wigand di Lipsia, punto di riferimento del radicalismo politico tedesco, pubblica L'unico e la sua proprietà. Il libro viene subito sequestrato dalle autorità di polizia, ma poi, salvo in Prussia, è riammesso alla libera circolazione.

L'anno precedente Max aveva sposato Marie Dahnhardt in un'atmosfera che così riassume uno storico dell'anarchismo: «La cerimonia, che si svolse nell'appartamento di Stirner, fu quantomai caotica e bohémienne: il pastore, arrivando, trovò lo sposo e i testimoni che giocavano a carte in maniche di camicia; la sposa comparve in ritardo, vestita alla bell'e meglio, e siccome nessuno aveva pensato a comprare le vere bisognò accontentarsi degli anellini di rame scuciti dalla borsa di Bruno Bauer». Presto Marie preferirà l'Australia al marito.


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L'unico è destinato a mutare radicalmente la vita di Max. Vive sempre più attanagliato dalla miseria, è imprigionato due volte per debiti e cambia spesso casa per insolvenza.

Rotti i rapporti con la Sinistra hegeliana, resta appartato anche dalla vita politica tedesca nonostante le esplosioni rivoluzionarie del 1848.

Tenta di mantenersi facendo traduzioni; nel 1852 pubblica in due volumi la Storia della reazione, (mai tradotta in italiano e una sola ristampa tedesca) sulla letteratura del periodo posteriore alla Rivoluzione Francese e alla caduta di Napoleone.

Il 25 giungo 1856, ormai ridotto in assoluta miseria, muore a Berlino in completa solitudine. Lo accompagneranno al cimitero gli amici di un tempo, Bruno Bauer e Ludwig Buhl.